Bisogna mettersi a lavorare: al di là delle contrapposizioni( di David Taglieri)

Dal palco romagnolo di Comunione e Liberazione Mario Draghi ha dato prova di essere e comportarsi da Politico, in grado di uscire dal personaggio tecnico, economico e legato alla finanza: dimostrando allo stesso tempo che economia, finanza e tecnica non rappresentano freddi elementi lontani dalla scienza umanistica e dall’empatia esistenziale.

Interviene infatti un elemento etico, universale, creativo: l’esercizio della forza di volontà che puo’ andare a braccetto con l’allenamento della pazienza, dell’autocontrollo e di quel sensazionale mix fra Interesse Nazionale e capacità di adottare provvedimenti che non accontentino tutti, ma sul lungo periodo, almeno, riportino lo Stivale sull’autostrada della Ripresa.

Cambiando le marce, accelerando con le giuste frenate e lo sguardo di insieme sul percorso da intraprendere.

Le convinzioni del premier partono dalla situazione acquisita dell’ Italia in Europa: grazie ad una geopolitica studiata ed approfondita, ad una politica internazionale prudenziale e misurata, ad una giusta coniugazione fra politica interna ed internazionale.

Oggi l’editoriale di Minzolini parlava di Equilibrio: anche quelli come noi che fin dall’inizio non sono stati sostenitori di Draghi hanno il dovere di guardare la realtà in faccia, scrutando ed analizzando gli sviluppi sostanziali raggiunti. Senza ideologia, senza dietrologie.

Esiste una parola spesso abusata, ma sostanzialmente inesistente che e’ stata incarnata dalla leadership attuale: Competenza.

Fama? Certo, in Europa la rispettabilità ed autorevolezza di Draghi hanno rappresentato un biglietto da visita importante per ottenere aiuti e sussidi, sostegni e solidità.

Ma la fama ed il successo vanno mantenuti e devono giocare la loro partita sul terreno del lungo periodo.

Nel suo canto da solista sul palco di Cl il premier ha ribadito la legittimità e la necessità di andare a votare per esercitare il senso civico: l’ottimismo della volontà puo’ intercettare l’equilibrio di tenere ben ancorati i piedi a terra, tenendo ben ferme fronte e pupille verso la luce oltre il tunnel.

Qualunque sarà il colore politico del prossimo governo Draghi e’ convinto e sicuro che la penisola ce la farà: gli obiettivi sono chiari e cristallini, la diversificazione degli approvigionamenti energetici e la calmierazione delle bollette per le famiglie e le imprese.

Oltre le finalità emergenziali alle quali si aggiunge l’inevitabile gestione pandemica e postpandemica, bisogna continuare a viaggiare sulla strada delle Riforme con gli investimenti per la crescita, la stabilità dei conti pubblici e la ricerca della strada dell’ Equità.

Speranza e Verità incarnano due termini e due brocardi che animano il discorso del capo del Governo.

Ritornando al centro del palcoscenico verite’ che si chiama Italia: con la convinzione che porta con se’ una fermezza nella certezza morale ed intellettuale di e a lavorare duro e la sicurezza pronta a coinvolgere la padronanza dei mezzi e degli obiettivi.

Vincere convincendo per usare una metafora calcistica: lasciando nel dimenticatoio dietrologie e polemiche, senza titoli di coda che corrono sugli errori del passato , senza negatività che ostacolino il percorso.

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