Meloni rigorista? ( di Sofia Ventura con il commento di Betta Piazza)

Andare oltre la politica: il coraggio antropologico in un cambiamento di vita per la Meloni?

l governo intende realizzare un nuovo intervento a fronte degli aumenti del prezzo del gas, ma senza scostamenti di bilancio. E Giorgia Meloni si allinea a Draghi, distinguendosi da Salvini e dai berlusconiani, con la loro richiesta di ricorrere al deficit. Meloni ha intuito, coglie l’opportunità del momento. Già lo aveva mostrato tra il 2020 e il 2021, rispetto alla gestione del Covid, assumendo una postura più ragionevole rispetto al Salvini post Papeete. A meno di un mese alle elezioni, con la probabile vittoria della destra, Fratelli d’Italia che svetta nei sondaggi, Meloni mostra ormai una certa sicurezza rispetto all’ipotesi della sua entrata a Palazzo Chigi.

La prudenza è quindi massima. L’operazione “affidabilità”, ovvero la definizione di una immagine da leader conservatrice, magari pure liberale, ogni giorno si arricchisce di nuovi tratti. A favore del referendum contro le trivelle nel 2016 e oggi pronta a denunciare quanti vogliono fermare l’Italia coi loro “no”, Meloni è disinvolta nella costruzione del nuovo profilo, mentre tutti i vecchi programmi sono spariti dal sito del partito. Nell’Italia sempre distratta il gioco può anche funzionare. Ma che vuol dire essere contro nuovo deficit oggi, quando si continua a voler impedire la privatizzazione di ITA (ex Alitalia), prospettare nazionalizzazioni (Tim), essere ostili alla concorrenza a favore delle tante corporazioni? E che cosa ci dice la candidatura con Fratelli d’Italia del Giulio Tremonti nemico della globalizzazione e nostalgico di un sovranismo economico che, se diventasse ministro, ci metterebbe in conflitto con la Ue?

Nella visione economica di Meloni vi è chiusura, protezionismo, statalismo. Coerentemente con la sua visione ‘organicistica’ della società e la sua scarsa sensibilità per lo Stato di diritto (come dimostra l’amicizia con Orbàn). Ma ciò sia detto a futura memoria. Perché sappiamo quanto l’immagine riesca ormai a prevalere sulla sostanza.


( il Resto del Carlino)

In poche righe Sofia Ventura sintetizza la terra di mezzo nella quale si muove in questo momento Giorgia Meloni alla guida di un partito personalistico che non va al di là della sua figura e che strizza l’occhio a certe visioni liberali.

Sicuramente la leader di Fratelli di Italia e’ sotto la lente di ingrandimento, con la sinistra pronta a puntare il dito di fronte ad ogni dichiarazione, sguardo o presa di posizione.

E’ storia vecchia: la left che piace alla gente che piace ha sempre crocifisso i nemici, ed ora e’ pronta a tirare fuori la storia del fascismo con argomenti antistorici.

Meglio, come fa Ventura, analizzare i programmi, le visioni economiche, le previsioni politiche sulle decisioni. In ultima istanza questa modalità rappresenta l’unico elemento legittimo e rispettabile per fare informazione.

La premessa dell’articolo dà già un’idea di un cambio di vita probabile nella vita di una persona il confronto diretto con il raggiungimento del potere. Non e’ sbagliato in se’, nel momento in cui il relativo esercizio avviene con coscienza ed appunto coraggio

( Betta Pizza)

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