Il registro delle opposizioni? Non serve( di Emilia Urso Alfano)

Gli strumenti di tutela che restano ancorati alla forma ma non danno segni di vita sul piano della sostanza

Il Nuovo registro delle opposizioni e’ stavolta dedicato ai numeri di cellulare dei consumatori italiani. Dallo scorso 27 Luglio è possibile registrarsi e opporre un rifiuto alle costanti e troppe telefonate da parte di call center di ogni tipo, nazionali ed esteri, che ci assillano a ogni ora del giorno e purtroppo della sera 7 giorni su 7.

Un paio di anni fa fu pubblicata una mia indagine sul quotidiano Libero in relazione alla situazione del telemarketing in Italia: 11 telefonate di media a settimana ricevute dai consumatori italiani. Siamo all’11mo posto su scala internazionale tra i paesi più aggrediti da questo tipo di problema. Un vero delirio.

A poco è servito il precedente registro delle opposizioni, quello dedicato ai numeri fissi. Oggi osserviamo che, malgrado il flop, non si riforma davvero ciò che il cittadino avrebbe diritto di ottenere.

Facciamo insieme il punto sulla situazione…

Due regole urgenti da avviare: ecco la mia proposta

E’ vero che il Garante per la Privacy emette sanzioni contro gli operatori che scocciano con le loro telefonate, ma è anche vero che tali sanzioni sono sempre di scarsa entità e non sortiscono gli effetti desiderati. Una multa che può arrivare, al massimo, a 5 milioni di euro a organizzazioni che ne macinano molti di più ogni anno fa lo stesso effetto del solletico.


un ottimo esercizio giornalistico sul quale vogliamo soffermarci: la Urso Alfano non soltanto denuncia, mette in campo le sue proposte. Un metodo di reale servizio per far crescere idee, un metodo didattico importante per utilizzare bene la penna


A parte questo, sarebbe molto più giusto imporre alcune regole, come dico e scrivo da anni:

  • il numero di chi chiama deve essere ricontattabile dal consumatore che deve avere il diritto di sapere da chi ha ricevuto la telefonata
  • è necessario creare un suffisso unico che va assegnato a tutti i call center chiamanti: li renderebbe immediatamente riconoscibili e il consumatore può decidere se rispondere o meno. Se il consumatore vede il suffisso – per esempio 999 – può scegliere se rispondere o meno, e si creerebbe maggiore fiducia anche nel sistema nazionale. Non è detto che crollino le vendite di beni o servizi, anzi…

Sono queste le reali urgenze, di cui non si parla, ma che farebbero la differenza tra voler davvero tutelare i consumatori, non solo dalle scocciature ma a volte da truffe ignobili, e il voler fare le cose a metà…

La partecipazione della popolazione farebbe la differenza

Altro consiglio: mobilitarsi, non restare passivi di fronte ai soprusi. Ancora giornalismo di servizio

I cittadini dovrebbero anche imparare a partecipare attivamente. Come?

Innanzututto apprendendo le regole, informandosi su cosa sia il Garante per la Protezione dei Dati Personali, capendo cosa si può fare…Per esempio, un’azione collettiva, una denuncia contro i disturbatori seriali, e la richiesta di rendere possibili cose come quelle che ho elencato nei due punti precedenti.

Il garante peraltro è sensibile a temi come questo: a questo link la sezione del sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali che spiega, per esempio, cosa sono le ormai tristemente famose “Chiamate mute” che arrivano sulle nostre linee cellulari.

Mi farebbe piacere leggere i vostri commenti su questo tema e anche sapere se pensate di fare attivamente qualcosa: scrivetemi utilizzando il box che trovate in calce.


( i commenti possono essere attivati sul blog degli Scomunicati, ed anche a noi interessa la vostra opinione)

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.