Sull’ affitto ed il caro vita( di Concita de Gregorio)


Sugli Affitti, le abitudini, le scelte della società: fra etica e convenienza


Il caro-affitti contro il quale gli studenti di diverse citta italiane protestano, accampandosi a dormire in tenda davanti alle loro facoltà, non è un accidente, una catastrofe naturale. Un inevitabile inconveniente, e si sa che quando si è giovani bisogna arrangiarsi. No, è speculazione. E’ un calcolo economico di chi possiede gli alloggi e li mette sul mercato deciso a guadagnarci il massimo. Spesso gli affittuari sono persone i cui figli sono andati via da casa, a studiare o lavorare altrove, e affittano le stanze ai figli degli altri. Altre volte sono sessantenni che hanno ereditato appartamenti dai genitori e arrotondano così la pensione.


Al nero: situazioni nere e sere nere


Non sempre ma sovente al nero: 700 euro per un posto letto in una stanza condivisa, uso di bagno e cucina comune, a Roma. A Milano mi dicono sia peggio. Parlo di Roma, sono fonte diretta: vedo figli di anziani condomini purtroppo deceduti affittare l’appartamento dei genitori a otto studenti, sette per otto cinquantasei, cinquemila e seicento euro al mese puliti. Mi sono sentita rispondere, quando cercavo per un fuorisede, “i russi pagano meglio”. E cosa vuoi fare, se pagano meglio.

Ora io non so, se avessi avuto sapienza di governo avrei fatto un altro mestiere, ma credo che invece di riempirsi la bocca di incentivi per le famiglie, di sostegno ai giovani e tanti bei propositi per aiutare le nuove generazioni e retorica connessa ci si potrebbe occupare delle vecchie, invece. Quelle che lucrano sul bisogno di una stanza per campare. Senza violare la proprietà privata, per carità. Ma chi dà via un posto letto a settecento euro senza pagarci le tasse è facile da trovare. Lo so persino io.

( Repubblica)

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