La vita e’ un dono( di Concita de Gregorio)

La bella notizia è che Shirin Amini e Niccolò Fabi hanno inaugurato qualche giorno fa a Taranto un giardino pubblico attrezzato con giochi e biblioteca per bambini nel quartiere Tamburi. Il parco si chiama “Sorrisi dei Tamburi”: gli fanno corona gli edifici popolari del quartiere più vicino all’area industriale, dunque più esposto all’inquinamento. Nelle case dei Tamburi bisogna pulire tre volte al giorno la polvere nera che si deposita sui mobili anche con le finestre chiuse, figuriamoci nei polmoni di chi ci vive e ci lavora.


I vincoli ed i lacciuoli al dono

L’incidenza di tumori anche infantili, come in città ognun sa, è altissima ma con grande difficoltà certificata. Fino a qualche tempo fa non esisteva nella struttura sanitaria pubblica un registro dei tumori: se non li conti non ci sono. All’allestimento del Parco dei sorrisi hanno collaborato gratis alcuni professionisti di Taranto tra cui Annamaria Moschetti, pediatra simbolo della battaglia contro i tumori. La cattiva notizia è che per donare alla città la somma (ingente) necessaria alla realizzazione del parco ci sono voluti sette anni. Regalare è difficilissimo, a dispetto delle esortazioni e delle intenzioni. Regalare alla pubblica amministrazione è quasi impossibile.

Quanta fatica ma… obiettivo raggiunto

La fondazione Parole di Lulù (intitolata a Olivia, la figlia di Shirin e Niccolò scomparsa nel 2010 quando aveva due anni) aveva raccolto i fondi nel 2016. La politica e la burocrazia, il cambio dei governi locali, le inerzie, forse interessi indecifrabili.  C’è voluto l’intervento della fondazione Pizzarotti, da Parma, che negli ultimi anni si è affiancata a Parole di Lulù e ha con ostinazione perseguito l’obiettivo. Ora il parco c’è, che bella cosa. Quanta fatica però. Troppa, insensata.

( Repubblica)

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