Di bianco vestiti( di Concita de Gregorio)

Si chiama “il privilegio del bianco” ed è una particolare prerogativa concessa alle sovrane cattoliche, siano esse consorti di sovrani o sovrane in proprio, o principesse e nobildonne di real case. Sono sette in tutto le persone al mondo a cui, dal rigoroso protocollo vaticano, è concesso di vestire di bianco al cospetto del Papa: in udienza da lui e, per estensione, in sua presenza. La prima, la più importante, è la regina di Spagna (o moglie del re): ieri Sofia di Borbone, oggi Letizia. Seguono le regine ed ex regine del Belgio, la granduchessa di Lussemburgo, la principessa di Monaco, le principesse di casa Savoia per quanto prive ormai di regno.

Le mogli dei presidenti della repubblica non godono del privilegio. Il quale ha un fortissimo valore simbolico, ed essendo la Chiesa cattolica fucina di ogni simbolo, un’importanza sostanziale. I simboli servono a far capire a tutti, anche agli analfabeti, un concetto cardinale senza bisogno di spiegarlo. Deve essere chiaro nella sua evidenza, percepito con nitore al primo sguardo. Poiché il Papa è la suprema autorità in terra, risponde a Dio e a nessun altro, e poiché egli veste di bianco allora nessuno vicino a lui sarà vestito di bianco perché nessuno gli è superiore: stabilisce, il colore, un criterio gerarchico e di autorità.

Le sovrane cattoliche, solo alcune, hanno avuto nella storia il privilegio di farlo in ossequio all’importanza economica e strategica dei loro regni. E’ vero che come ogni regola anche questa è in lento declino, tuttavia vige tuttora. Poi è vero anche che i paladini della tradizione si sentono sovente in diritto di fare un po’ come gli pare e persino di scherzarci su. Tutte le regole del reame sono le loro.

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