Rassegna stampa di metà maggio( di David Taglieri)

Nel corso degli ultimi giorni abbiamo selezionato una serie di articoli che rispecchiano lo stato dell’ arte attuale della situazione interna ed internazionale:

il Governo e’ posto di fronte a molteplici sfide, che sta fronteggiando nel bene e nel male attraverso la modalità chiamata concretezza: nonostante il male atavico che contraddistingue le opposizioni di ogni colore, che, trasversalmente decostruiscono le idee, demoliscono le intenzioni, muovono critiche sic et sempliciter: si sostanzia una delle motivazioni per le quali spesso la Bella Penisola e’ ferma al palo e tale resta, in una condizione di apatia e scontentezza. Odio, rancori, idiosincrasie al servizio delle ideologie accecano e talvolta un grado troppo intenso della luce dei riflettori, da una parte e dall’ altra disturba la vista.

Oltre al sesto senso, i cinque sensi fra i quali emerge la capacità di ascolto, attivo, comprensivo, ragionato vivono un momento drammatico di crisi.

Paolo Guzzanti dalle colonne de il Giornale ha riattualizzato la letteratura in politica, rammentando le perle di sapere del libro di George Orwell 1984; i libri, la cultura, il sapere dovrebbero e potrebbero ispirare la cultura politica e, in seconda istanza la politica stessa.

Ma sappiamo bene, la nostra redazione muove spesso questa denuncia, che sinistra e destra indistintamente hanno trascurato deliberatamente queste fonti di ispirazioni solide ed autorevoli.

Andando nel focus del pezzo giornalistico l’editorialista romano ci ricorda l’annosa questione legata alla Rai; la cultura e’ puntualmente relegata nel cassetto del dopodomani e come ci suggerirebbe Pasquale Panella paroliere di Lucio Battisti, secondo a Mogol solo in ordine cronologico, del domai; il ritardo culturale, legato ad una inesistente programmazione sul lungo periodo, non consenti’ nemmeno a Fininvest, ora Mediaset, di costruire e costituire una giusta alternativa di formazione. Dal punto di vista dell’intrattenimento lo fu e’ pacifico. Ma non bastò e non basta, a causa dei vincoli pubblicitari con un mercato che il piu’ delle volte affossa la benzina della curiosità culturale.

Intanto la Rai insegue le emittenti private nelle peggiori sfumature.

Altro focus da sottolineare: Guzzanti auspica la creazione di una Rai liberale e plurale, contenitore di posizioni larghe e serbatoio di nuova linfa di sperimentazione.

Antonio Mastrapasqua da Formiche ci ha parlato delle soft skills, la voglia di imparare che e’ specificatamente e prevalentemente l’abilità di mettersi in discussione e di aprire la mente di fronte all’ affascinante combinato disposto fra teorie ed esperienze.

Nel suo stile di scrittura vi e’ sempre uno schema estremamente efficace: si parte con l’auspicio di quello che i sostantivi dovrebbero essere nel terreno di applicazione della concretezza; si denunciano i gap e poi ci si ricalibra sulla mission.

Si entra poi nella questione della formazione, un territorio nel quale non soltanto si dovrebbe investire di piu’ sia a livello aziendale che a livello statale ma anche un contesto spaziotemporale nel quale le risorse, con una certa costanza , sono utilizzate male e non in maniera mirata.

Marcello Veneziani, su il Borghese, si e’ domandato dove sia andato a finire il sano sovranismo, perfino in questo momento che al timone dell’Italia vi e’ una forza che dovrebbe essere in grado di interpretarne le parti piu’ caratterizzanti e caratterizzate della sovranità

Venivano, legittimamente, posti in dubbio i totem della democrazia, della globalizzazione, dell’ americanismo, della società liquida dal succo dell’enciclopedia sovranista : poi a scardinare teorie globaliste( da altro versante) e sovraniste e’ intervenuta la congiuntura temporale, prima della pandemia, poi della gestione della postpandemia, infine i venti contrari e contrastanti legati alla guerra.

Una visione critica da destra rispetto al governo , ma soprattutto da una mente libera potrebbe essere ascoltata, sarà cosi’?

La bellezza, il sapore ed il calore dell’ Emilia Romagna sono stati sovrastati e sconvolti in questi giorni dalle alluvioni, che ci dicono ancora una volta quanto la Natura possa improvvisamente abbattere ogni certezza umana.

Ancora non ne abbiamo trattato nelle selezioni, attendendo il prima possibile una fine serena e sperando nella ricostruzione e nella pacifica armonizzazione territoriale; la cronaca spesso e’ pregna di sensazionalismi e descrizioni talvolta macabre. Ci auguriamo che la Natura si calmi e che le popolazioni possano riprendere presto il controllo delle loro vite.

Il sensazionalismo, in tal senso, e’ divenuto in piu’ occasioni oggetto di audience e parole gridate

In tal senso, su la Ragione Annalisa Grandi, sviscerando con una sintesi razionale il tema degli affitti a Milano, ha individuato un risvolto che e’ particolare e che nel mosaico della notizia rappresenta un dato determinante, il dettaglio ogni tanto fa la differenza. E ci consegna una lezione importante e che fa scuola di giornalismo: non si fa notizia per far notizia, si fa informazione per formare, non solo informare. E da li’ si sensibilizza, si pungolano le istituzioni, si edifica un sapere formato.

Mezzo non fine, il peso delle parole e dei fatti che devono andare di pari passo.

( D. T.)

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