L’ insegnamento e’ diventata una Missione(di Matteo Massi)

Insegnamento: Missione? La voglia di trasmettere e’ importante, ma avvengono tanti fatti che spesso scoraggiano anche gli insegnanti piu’ entusiasta. Serve un colpo d’ ala per preservare gli insegnanti, evitare che abdichino alla loro missione per indolenza o per il deterrente determinato dallo scarso senso civico degli studenti. Insomma bisogna rimettere mano al piano di attenzione sulla didattica


Un professore come John Keating – il Robin Williams de L’attimo fuggente – rischia (se proprio va male) di essere solo una figura cinematografica. Un’icona certo, ma da film. Nella vita e nella scuola reale il sacro furore di un insegnante deve scontrarsi con una lunga lista di problemi. Che iniziano dal posto quasi mai fisso, almeno per una manciata di anni, che continuano con l’atteggiamento (e la voglia) d’imparare degli studenti – la cui curiosità, se non stimolata a dovere, finisce spesso in tasca, perché (purtroppo) i tempi sono questi – fino a stipendi che non riescono a tenere il passo dell’inflazione. E così fare l’insegnante diventa davvero una missione. Con il serio rischio all’incolumità fisica, perché dalla cronaca quotidiana arrivano spesso notizie di aggressioni fatte (o tentate) nei confronti di professori.

Ieri il ministro Giuseppe Valditara, per la prima volta, oltre a parlare di salari da alzare, ha messo sul tavolo anche la proposta di un piano casa. Perché i numeri che ha di fronte e che ha citato sono allarmanti: 17mila insegnanti in fuga solo dalla Lombardia e in alcune zone il 32% delle posizioni è scoperta. Quest’ultimo dato non è nuovissimo. A ogni tarda primavera mentre un anno scolastico sta per chiudersi con un carico d’incertezze e problemi, si intravede già all’orizzonte il prossimo ostacolo autunnale, alla ripresa delle lezioni, che coincide sempre con le cattedre vuote. Come uscire da questo labirinto?

L’eventuale ricetta economica (piano casa, stipendi) può risolvere un fronte, ma non chiudere tutti gli altri. Che rimangono. E per gli altri può farci poco anche il Ministero. Stimolare curiosità e conoscenza degli studenti è sempre più vista come una missione (appunto) che un reale obiettivo di una scuola in cui i numeri hanno inevitabilmente un peso. Ma non possono essere tutto, nell’anno digitale 2023. Per il bene di questo Paese.

( il Giorno)

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