Formaggi e Frecciarossa( di Camillo Langone)

Il Foglio

Preghiera al ministro Lollobrigida perché imponga il formaggio nelle box di benvenuto dei Frecciarossa. (Che già chiamarle box è antipatriottico: in italiano sono scatole!). Salgo sul Frecciarossa Bologna-Roma e subito mi omaggiano di una scatolina. Che conterrà mai? Cibo estremo? Magari, la apro e trovo due dolciumi, come se gli italiani non fossero sufficientemente sovrappeso e diabetici. Capisco che non tutti sognino, come me, di trovarci un salamino di cinghiale, ma perché niente formaggio? L’Italia è il paese dei formaggi, ne ha perfino più della Francia! I formaggi sono tradizione e sono promozione dei territori, ogni regione ha i suoi e sono tutti buoni, si potrebbe pensare a un’alternanza, ogni settimana un formaggio diverso dall’asiago al ragusano passando ovviamente per i vari grana (parmigiano, padano, trentino, lodigiano…). Preghiera al ministro Lollobrigida: non insista a voler imporre formaggi nei ristoranti che sono imprese private, cominci coi Frecciarossa che sono di Trenitalia dunque dello Stato. Prima di convertire gli altri bisogna convertire sé stessi! La smetta lo Stato di alzare la glicemia dei cittadini! Più calcio, fosforo e proteine nell’alimentazione del viaggiatore! (Senza contare che la sigla di Formaggi d’Italia è FdI).

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.