Potier oggi sarebbe politicamente scorretto( di Paolo Giordano)

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Qualcuno oggi vorrebbe cancellare anche un film denso di argomenti profondi e di spunti di riflessione, oltre che di dialoghi e idee importanti, di gestualità e silenzi significativi in virtu’ della cancel culture. Film che rimarranno senza tempo mentre tanto cinema politicamente corretto in pochi lustri sparirà( rpfm)

Incredibile a dirsi ma, con le regole di oggi, il Sidney Poitier dell’epocale Indovina chi viene a cena? sarebbe stato considerato un attore politicamente scorretto. Proprio così. Politicamente scorretto. Non soltanto perché ha diviso quel set della scorrettissima Hollywood con Spencer Tracy, che nel 1961 aveva interpretato, in Vincitori e vinti del premio Oscar Stanley Kramer, un giudice inflessibile ma ragionevole con un imputato tedesco (Burt Lancaster) colpevole di aver applicato le leggi razziali del Terzo Reich. E Katharine Hepburn? La più diva delle antidive una volta disse che «se rispetti tutte le regole, ti perdi tutto il divertimento», praticamente la plateale bocciatura del politicamente corretto.

Ma soprattutto Sidney Poitier oggi sarebbe mitragliato dai social perché in Indovina chi viene a cena? la domestica di colore della famiglia Drayton addirittura si indigna quando il medico-ricercatore-filantropo Sidney Poitier viene ammesso alla tavola dei futuri suoceri Spencer Tracy e Katharine Hepburn.

Ma come, un «nero» come me alla tavola dei «bianchi»? Una scena che oggi sarebbe da matita rossa del «politically correct». In realtà, a quel tempo il ruolo di Sidney Poitier fu realmente di rottura, un vero schiaffo in faccia a ciò che allora era il politicamente corretto.

Ma, paradossalmente, quel film visto con le lenti di oggi sarebbe considerato uno sfregio e scatenerebbe valanghe di «shit storm» sui social, oltre agli immancabili interventi degli indignati a senso unico. Invece Sidney Poitier è stato uno dei motori più genuinamente responsabili per il superamento delle barriere razziali negli Stati Uniti. Lo ha fatto con il proprio mestiere, ossia recitando. E lo ha fatto senza proclami, manifesti o prese di posizione intolleranti. Ha recitato. E ha recitato alla grande rovesciando i cliché molto di più di qualsiasi presunto influencer e di ogni maître à penser che parla sottovuoto, magari senza aver toccato e vissuto la realtà che critica.

Quando ricevette il premio Oscar alla carriera nel 2002, Sidney Poitier ringraziò Hollywood per averlo accolto quando era senza un soldo (aveva lavorato come lavapiatti prima di trovare un posto all’American Negro Theater). In sostanza, oggi un vero eroe della battaglia per i diritti sarebbe considerato scorretto e magari spernacchiato sui social da una Stellina98 quasiasi. Questo per dire la differenza tra chi si impegna davvero e chi lo fa solo dal divano di casa.

( GIORNALE CULTURA)

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